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Liste d’Attesa: Quando è possibile ricorrere al privato pagando solo il ticket

“Sono quasi due milioni i cittadini che hanno rinunciato del tutto a prestazioni sanitarie per ragioni economiche, perché con le proprie risorse non ce la fanno a far quadrare il bilancio domestico. Ma si rinuncia a visite specialistiche o esami diagnostici, pur avendone bisogno, anche per difficoltà di accesso e a causa dei tempi troppo lunghi di attesa. (GIMBE, 2024)”

 

NURSING UP DA TEMPO SEGNALA L’IMPOSSIBILITÀ DEI CITTADINI DI ACCEDERE ALLE CURE PER COLPA DELLE LISTE D’ATTESA INFINITE GENERATE DA UNA CARENZA, ORMAI CRONICA, DI PERSONALE.

 

Molti cittadini non sanno che, ai sensi del D.Lgs 124/1998, con DGR n.2828 del 2006 e successivamente con DGR n.1775 del 2011, ogni struttura sanitaria di Regione Lombardia è tenuta a rispettare un tempo massimo d’attesa per l’erogazione di prestazioni sanitarie sulla base dei criteri di priorità indicata in ricetta dal medico prescrittore.

 

Se la struttura prescelta dall’utente non garantisce la prestazione entro il tempo massimo deve impegnarsi a ricercare sul territorio dell’ATS di riferimento una struttura alternativa (pubblica/privata accreditata e a contratto) in grado di rispettarlo.

 

Se nessuna di queste è in grado di rispettare le tempistiche, così come previsto dall’Allegato 1 della DGR n. 47675/1999, la struttura in questione è tenuta ad erogare la prestazione in regime libero professionale, facendosi carico dell’intera tariffa, detratto l’eventuale ticket che risulta a carico del paziente.

 

Nel caso in cui il cittadino non dovesse accettare la prestazione presso la struttura che eroga nei tempi previsti, lo stesso non potrà fruire di quanto sopra indicato.

Se ti trovi nella situazione descritta in pagina scarica, compila ed invia il modulo sottostante all’ASST di competenza ed in copia conoscenza l’ATS di competenza

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